EpicondiliteEpicondilite


L’epicondilite è un’affezione degenerativa microtraumatica del muscolo estensore radiale breve del carpo alla sua inserzione sull’epicondilo.

Tradizionalmente questa patologia si definisce anche gomito del tennista intendendo sicuramente più la sollecitazione continua che il tennis impone su questo muscolo che la particolare frequenza di questa malattia nei tennisti. Nella pratica clinica è infatti assai più frequente ritrovarla in persone che svolgono altre attività sia lavorative che sportive, o anche in chi non svolge occupazioni particolarmente pesanti.

Tuttavia le cause più frequente nei giocatori di tennis, sono il rovescio “ritardato”, una scorretta impugnatura, un cattivo ammortizzamento da parte della racchetta e muscoli deboli alla spalla, al gomito e al polso.

Durante le attività lavorative invece l’epicondilite sembra essere legata a flessioni ed estensioni del gomito ripetitive o ad un’iperattività in pronazione-supinazione e sovraccarico come lavorare con un cacciavite, alzare pesi in pronazione, rastrellare foglie….

Sintomi e Diagnosi

In genere si ha dolorabilità sull’origine dell’estensore radiale breve del carpo all’epicondilo laterale che può essere generalizzata subito distalmente e anteriormente all’epicondilo. Il dolore è spesso esacerbato all’estensione del polso contro resistenza ad avambraccio pronato.

La diagnosi è essenzialmente clinica e si basa su due test principali: il test di MILL e il test di MAUDSLEY.

Epicondilite test di Mill Riabilitazione gomito Elisa TongianiTest di MILL

Nel primo test si ha dolore sull’epicondilo laterale quando il polso e le dita sono flessi completamente.

 
Epicondilite test di maudsley Riabilitazione gomito Elisa TongianiTest di MAUDSLEY

Nel secondo test, il paziente può avvertire dolore nell’estensione contro resistenza del 3° dito quando il gomito è completamente esteso.

 

Trattamento

Innanzitutto è essenziale che qualunque trattamento conservativo sia associato a riposo del muscolo interessato e questo significa, per l’epicondilite, evitare il movimento attivo del polso (diminuendo/sospendendo le attività sportive e lavorative) fino alla risoluzione del disturbo.

Numerose sono le terapie utilizzate per combattere l’epicondilite: terapia topica con antinfiammatori sotto forma di pomata, gel o schiuma, applicazioni di ultrasuoni, ionoforesi, crioterapia, magnetoterapia, terapia con onde d’urto, laserterapia, tecarterapia, mesoterapia, fattori di crescita. Sebbene non esistano studi comparativi sull’efficacia di questi trattamenti è probabile che ciascuno di essi abbia capacità antiflogistica con possibili miglioramenti, più spesso transitori, se non si elimina la causa microtraumatica scatenante.

Nel 5-10 per cento dei casi queste terapie conservative non risultano efficaci. Questi casi sono candidati all’intervento chirurgico, che prevede un distacco dell’inserzione tendinea (intervento di Hohmann) . Prima di eseguire l’intervento è spesso risolutivo l’utilizzo di un tutore dinamico di polso, eseguito su misura con materiale termoplastico, che permette di mantenere a riposo il tendine dell’estensore radiale breve del carpo grazie alla posizione obbligata del polso in estensione. In questa posizione il tendine dell’estensore ulnare breve del carpo rimane rilasciato, mentre la mano conserva la possibilità di movimento. Il tutore deve essere indossato a tempo pieno per tre mesi. Le terapie antinfiammatorie topiche locali possono essere associate all’uso del tutore allo scopo di accelerare la guarigione.

 

Epicondilite esercizio di stretching consigliato Riabilitazione gomito Elisa TongianiEsercizio
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